mercoledì 26 marzo 2008

I Genitorattori ci riprovano

Dopo lo straordinario successo de ‘La zia di Carlo’, commedia messa in scena nel 2007, è ora la volta de ‘Lo scaldaletto’, una delle opere più belle di Eduardo Scarpetta, scritta nel 1881 ed ispirata all’opera francese ‘La Boulé’ di Meilhac e Halévy.

“Con La zia di Carlo abbiamo iniziato un percorso che non sapevamo bene dove ci avrebbe portato – commenta il regista della compagnia, Andrea Pizzi -. Ci siamo impegnati per mesi e mesi, ma solo quando siamo andati in scena per la ‘prima’ abbiamo capito che quanto avevamo preparato e sognato poteva funzionare. Ci interessava divertire il pubblico e ci siamo riusciti. Nell’estate scorsa, mentre preparavamo le repliche, abbiamo anche cominciato a pensare ad un nuovo testo. Abbiamo così tentato un azzardo: prendere una bellissima e divertentissima commedia in napoletano e tradurla in italiano. Ora ci stiamo lavorando da mesi, siamo quasi pronti, la macchina organizzativa della compagnia è in moto da tempo. Ci stiamo divertendo molto e crediamo di poter far divertire anche ci verrà a vedere. Speriamo di ottenere lo stesso successo, soprattutto perché, non lo dimentichiamo mai, facciamo tutto questo per una finalità benefica. Questa volta sosterremo alcune opere strutturali dell’oratorio di via Dei Tigli. Abbiamo tutti a cuore questo ambiente, che per molti di noi è stato un po’ come una culla, accompagnandoci nella nostra crescita di ragazzi, di giovani ed oggi di genitori. E l’oratorio continua ad essere il ‘cuore’ della città, capace di formare i più giovani e di plasmare la loro vita cristiana e sociale”.

Dunque sabato 24 maggio 2008, la compagnia de I Genitorattori porterà in scena una commedia adattata ad hoc, una storia tutta da ridere, ma capace anche di far pensare su temi che riguardano la nostra quotidianità.

Tra moglie e marito, non mettere…: verrebbe facile usare questo detto per commentare un testo che in realtà offre davvero molti spunti esilaranti, a tratti irresistibili.

Il primo atto si svolge nella casa di Amalia e Felice Pasqualoni (Arturo Cagnoli e Mirella Martinazzoli), giovani sposi, i quali, a seguito di continui litigi, che vedono coinvolti anche i loro camerieri, Michele e Rosella (Franco Schiavone e Roberta Mussi), decidono di separarsi chiamando in causa i loro avvocati Anselmo e Antonio (Altero Manoni e Gaudenzio Salari). Nella lite viene coinvolto un assonnato garzone (Lorenzo Gerosa, alla prima apparizione con la compagnia) e soprattutto il malcapitato Gaetano Papocchia (Gigi Frizzoni), uomo curioso e dal carattere singolare, che si rivolge ai coniugi per prendere in affitto una casa di loro proprietà nella quale sistemare la sua giovane amante, la ballerina Emma Carcioff (Donatella Pallavicini, anche lei al debutto ufficiale).

La scena del secondo atto è ambientata dietro le quinte del teatro dove lavora Emma, nel quale il direttore (un altro debuttante, Giovanni Cecchinato) e la custode (Claudia Gruttadauria) sono impegnati nei preparativi per il nuovo spettacolo. Qui si reca spesso Gaetano, che ricopre di gentilezze la ragazza, non sapendo che la stessa ballerina è amata anche da Antonio. E qui capitano anche Felice e Amalia, che pretendono a tutti i costi che Gaetano diventi loro testimone nella causa di separazione. Nella confusione si inserisce anche Dorotea (Simona Briani), moglie di Gaetano, che, venuta a sapere della storia di suo marito con la ballerina, è decisa a chiedere giustizia.

Il terzo atto è ambientato in un’aula di tribunale (dove l’usciere è Pasquale De Riso): qui il presidente (Andrea Pizzi, in veste di attore-regista) e il suo cancelliere (Andrea Corti) potrebbero proclamare il verdetto finale. Ma nell’atmosfera esagerata e inverosimile delle storie di Scarpetta, tutto è possibile.

Per scoprire il tutto occorre andare a teatro, il prossimo 24 maggio, a Desio, presso il teatro ‘Il Centro’ (ore 21, via Conciliazione).

La regia dello spettacolo è ancora una volta di Andrea Pizzi.

Folto il gruppo di collaboratori, che stanno lavorando a scene, costumi, trucchi ed effetti speciali.

L’ingresso sarà libero e alla fine dello spettacolo sarà possibile devolvere un’offerta a scopo benefico. L’opera che la compagnia ha deciso di sostenere nell’occasione riguarda l’oratorio di via dei Tigli: i fondi serviranno al pagamento di alcune opere di miglioramento strutturale, indispensabili per rendere l’ambiente sempre più adatto a rispondere alle esigenze pastorali.