domenica 9 novembre 2008

I Genitorattori hanno riproposto "Lo Scaldaletto"



UN’ESILARANTE COMMEDIA PER UNA SERATA DI SOLIDARIETA’




Dopo la ‘prima’ ufficiale dello scorso mese di maggio, la compagnia de ‘I Genitorattori’ ha riproposto l’esilarante commedia di Eduardo Scarpetta intitolata ‘Lo Scaldaletto’. L’appuntamento era per sabato 8 novembre 2008, alle ore 21, presso il teatro de ‘Il Centro’ di Desio (via Conciliazione). Come in passato, la rappresentazione ha avuto lo scopo di raccogliere fondi per un’iniziativa di solidarietà. Questa volta – alla fine dello spettacolo - sono stati raccolti contributi a sostegno delle attività del Centro di Ascolto della Parrocchia dei Santi Siro e Materno di Desio, da anni impegnato nell’accompagnamento di situazioni di precarietà delle famiglie: il contributo della serata è stato di circa € 2.000. Insomma, un modo originale per coniugare solidarietà e divertimento. Quanto allo spettacolo, la sintesi potrebbe essere questa: il bello di divertire, il bello di fare del bene. La compagnia de ‘I Genitorattori’ ha bissato con questo spettacolo il successo ottenuto nel 2007 con ‘La zia di Carlo’. La commedia – tradotta e adattata dal napoletano dalla stessa compagnia – era ambiziosa e non ha deluso le attese del pubblico. Testo brillante per attori che hanno cercato di “essere, più che recitare”: ne è uscito certamente un bel mix di allegria. Tra i protagonisti spiccano Arturo Cagnoli e Mirella Martinazzoli, nei panni dei coniugi sempre in lite. Due colonne, insomma, della filodrammatica desiana. E’ stata travolgente la prova di Gigi Frizzoni, audace e strano innamorato, alle prese con una altrettanto straordinaria moglie, Simona Briani: due personaggi da amare per la loro stranezza. Inimitabile la prova di Altero Manoni, alias avvocato Anselmo Raganelli: un’interpretazione che strapperà applausi e risate. Puntuale l’interpretazione di Gaudenzio Salari, avvocato del marito, dei due servitori, il simpatico Franco Schiavone e l’amabile Roberta Mussi, e del cancelliere Andrea Corti. Tanti i debuttanti: Donatella Pallavicini, Giovanni Cecchinato e Lollo Gerosa. Degni di citazione Claudia Gruttadauria e Pasquale De Riso, impegnati a fare ordine l’una nel retro di un “triatro straniero assai”, l’altro nel tribunale dove si svolge l’esilarante scena conclusiva, caratterizzata da un esagerato presidente, interpretato dall’attore-regista Andrea Pizzi.

venerdì 30 maggio 2008

Grande successo per "Lo scaldaletto"


Il bello di divertire, il bello di fare del bene. E’ la sintesi perfetta di una serata, che è poi il frutto di alcuni mesi di lavoro dei Genitorattori, fantastici protagonista – sabato 24 maggio – della ‘prima’ ufficiale dell’esilarante commedia intitolata ‘Lo Scaldaletto’. Il teatro de ‘Il Centro’, a Desio, era gremito all’inverosimile: si sono contate circa 400 persone, che hanno seguito con attenzione e partecipazione una delle commedie più belle di Eduardo Scarpetta. Alla fine è arrivata una giusta dose di applausi per il gruppo di attori e per la folta squadra che ha lavorato a questo lavoro. Insomma, un successo che bissa quello già ottenuto con ‘La zia di Carlo’. Se possibile, si è trattato di un bis ancora più esaltante, perché la commedia – tradotta addirittura dal napoletano – era ambiziosa; e inoltre c’era la bella novità di altri attori debuttanti. Tutto è filato come doveva, con il pubblico incollato alle poltrone di una platea che ha visto schierati giovani e meno giovani, tutti felici di vivere una serata di festa e di solidarietà. Eggià, perché il ricavato della serata è stato destinato a sostenere le opere di adeguamento strutturale dell’oratorio di via dei Tigli, un patrimonio educativo e storico della città di Desio. Dietro le quinte si è vissuto il clima delle grandi occasioni: tensione all’inizio, soddisfazione alla fine. Con una sensazione: quella di aver vissuto un’esperienza esaltante. In tutti i sensi. La commedia non ha deluso le attese. Testo brillante per attori che hanno cercato di “essere, più che recitare”: ne è uscito un bel mix di allegria. Sugli scudi Arturo Cagnoli e Mirella Martinazzoli, nei panni dei coniugi sempre in lite: la loro interpretazione è stata impeccabile, caratterizzata dai giusti ritmi e dalla necessaria passione. Due colonne, insomma, della filodrammatica desiana. Travolgente la prova di Gigi Frizzoni, audace e strano innamorato, alle prese con una altrettanto straordinaria moglie, Simona Briani: due personaggi da amare per la loro stranezza. Inimitabile la prova di Altero Manoni, alias avvocato Anselmo Raganelli: un’interpretazione che ha strappato applausi, risate e che ha lanciato un nuovo protagonista nel panorama teatrale cittadino. Puntuale e ottima l’interpretazione di Gaudenzio Salari, avvocato del marito, dei due servitori, il simpatico Franco Schiavone e l’amabile Roberta Mussi, e del cancelliere Andrea Corti. Tutti bravi i debuttanti: Donatella Pallavicini, Giovanni Cecchinato e Lollo Gerosa hanno dimostrato di saperci fare e non hanno deluso le attese. Degni di citazione Claudia Gruttad’auria e Pasquale De Riso, impegnati a fare ordine l’una nel retro di un “triatro straniero assai”, l’altro nel tribunale dove si svolge l’esilarante scena conclusiva, caratterizzata da un esagerato presidente, interpretato dall’attore-regista Andrea Pizzi. Azzeccate le scenografie, apprezzati trucco e acconciature, meritano una menzione assolutamente speciale i costumi, che sono stati realizzati da un gruppo di esperte sarte. Tutti fantastici, tutti bravi, tutti sicuri di aver fatto del proprio meglio per permettere al folto pubblico di trascorrere una serena serata. E’ in fondo questo l’obiettivo dei Genitorattori, che già annunciano la possibile replica a grande richiesta dello spettacolo: appuntamento al prossimo autunno.

mercoledì 26 marzo 2008

I Genitorattori ci riprovano

Dopo lo straordinario successo de ‘La zia di Carlo’, commedia messa in scena nel 2007, è ora la volta de ‘Lo scaldaletto’, una delle opere più belle di Eduardo Scarpetta, scritta nel 1881 ed ispirata all’opera francese ‘La Boulé’ di Meilhac e Halévy.

“Con La zia di Carlo abbiamo iniziato un percorso che non sapevamo bene dove ci avrebbe portato – commenta il regista della compagnia, Andrea Pizzi -. Ci siamo impegnati per mesi e mesi, ma solo quando siamo andati in scena per la ‘prima’ abbiamo capito che quanto avevamo preparato e sognato poteva funzionare. Ci interessava divertire il pubblico e ci siamo riusciti. Nell’estate scorsa, mentre preparavamo le repliche, abbiamo anche cominciato a pensare ad un nuovo testo. Abbiamo così tentato un azzardo: prendere una bellissima e divertentissima commedia in napoletano e tradurla in italiano. Ora ci stiamo lavorando da mesi, siamo quasi pronti, la macchina organizzativa della compagnia è in moto da tempo. Ci stiamo divertendo molto e crediamo di poter far divertire anche ci verrà a vedere. Speriamo di ottenere lo stesso successo, soprattutto perché, non lo dimentichiamo mai, facciamo tutto questo per una finalità benefica. Questa volta sosterremo alcune opere strutturali dell’oratorio di via Dei Tigli. Abbiamo tutti a cuore questo ambiente, che per molti di noi è stato un po’ come una culla, accompagnandoci nella nostra crescita di ragazzi, di giovani ed oggi di genitori. E l’oratorio continua ad essere il ‘cuore’ della città, capace di formare i più giovani e di plasmare la loro vita cristiana e sociale”.

Dunque sabato 24 maggio 2008, la compagnia de I Genitorattori porterà in scena una commedia adattata ad hoc, una storia tutta da ridere, ma capace anche di far pensare su temi che riguardano la nostra quotidianità.

Tra moglie e marito, non mettere…: verrebbe facile usare questo detto per commentare un testo che in realtà offre davvero molti spunti esilaranti, a tratti irresistibili.

Il primo atto si svolge nella casa di Amalia e Felice Pasqualoni (Arturo Cagnoli e Mirella Martinazzoli), giovani sposi, i quali, a seguito di continui litigi, che vedono coinvolti anche i loro camerieri, Michele e Rosella (Franco Schiavone e Roberta Mussi), decidono di separarsi chiamando in causa i loro avvocati Anselmo e Antonio (Altero Manoni e Gaudenzio Salari). Nella lite viene coinvolto un assonnato garzone (Lorenzo Gerosa, alla prima apparizione con la compagnia) e soprattutto il malcapitato Gaetano Papocchia (Gigi Frizzoni), uomo curioso e dal carattere singolare, che si rivolge ai coniugi per prendere in affitto una casa di loro proprietà nella quale sistemare la sua giovane amante, la ballerina Emma Carcioff (Donatella Pallavicini, anche lei al debutto ufficiale).

La scena del secondo atto è ambientata dietro le quinte del teatro dove lavora Emma, nel quale il direttore (un altro debuttante, Giovanni Cecchinato) e la custode (Claudia Gruttadauria) sono impegnati nei preparativi per il nuovo spettacolo. Qui si reca spesso Gaetano, che ricopre di gentilezze la ragazza, non sapendo che la stessa ballerina è amata anche da Antonio. E qui capitano anche Felice e Amalia, che pretendono a tutti i costi che Gaetano diventi loro testimone nella causa di separazione. Nella confusione si inserisce anche Dorotea (Simona Briani), moglie di Gaetano, che, venuta a sapere della storia di suo marito con la ballerina, è decisa a chiedere giustizia.

Il terzo atto è ambientato in un’aula di tribunale (dove l’usciere è Pasquale De Riso): qui il presidente (Andrea Pizzi, in veste di attore-regista) e il suo cancelliere (Andrea Corti) potrebbero proclamare il verdetto finale. Ma nell’atmosfera esagerata e inverosimile delle storie di Scarpetta, tutto è possibile.

Per scoprire il tutto occorre andare a teatro, il prossimo 24 maggio, a Desio, presso il teatro ‘Il Centro’ (ore 21, via Conciliazione).

La regia dello spettacolo è ancora una volta di Andrea Pizzi.

Folto il gruppo di collaboratori, che stanno lavorando a scene, costumi, trucchi ed effetti speciali.

L’ingresso sarà libero e alla fine dello spettacolo sarà possibile devolvere un’offerta a scopo benefico. L’opera che la compagnia ha deciso di sostenere nell’occasione riguarda l’oratorio di via dei Tigli: i fondi serviranno al pagamento di alcune opere di miglioramento strutturale, indispensabili per rendere l’ambiente sempre più adatto a rispondere alle esigenze pastorali.