Un gruppo teatrale collaudato, che diverte e si diverte: I Genitorattori, compagnia filodrammatica che fa riferimento all’oratorio Beata Vergine Immacolata di Desio, presentano una nuova commedia che promette di colpire ancora nel segno. Dopo aver portato sulle scene ‘Lo Scaldaletto’ e ‘Miseria e Nobiltà’, I Genitorattori chiudono… il trittico scarpettiano con ‘Il Medico dei Pazzi’, tre atti di irresistibili dialoghi, in un crescendo di colpi di scena, con personaggi fortemente caratterizzati e alquanto bizzarri. Scritta nel 1908 da Eduardo Scarpetta, la commedia è stata resa celebre anche dal film interpretato negli anni Cinquanta da Totò. La squadra di attori brillanti e abili nella caratterizzazioni dei rispettivi personaggi è quella ormai nota al pubblico che segue I Genitorattori, sempre guidati nella regia da Andrea Pizzi. Il giovane Ciccillo (un incontenibile Gigi Frizzoni) si diverte, spende e spande, facendosi finanziare dal danaroso e sciocco zio Felice Sciosciammocca (Arturo Cagnoli, autentico mattatore), ignaro di tutti gli imbrogli del nipote ed anzi convinto – dalla piccola Roccasecca - di sostenerlo nella costruzione di un manicomio per pazzi a Napoli. Ma un giorno lo zio Felice decide di far visita al nipote presunto specialista in psichiatria, accompagnato dalla moglie Concetta (Simona Briani) e dalla figliastra Margherita (Alice Pizzi). Cosa si inventerà Ciccillo per nascondere l’imbroglio ? Certamente qualcosa di insolito, aiutato inconsapevolmente da una serie di strani personaggi: c’è Amalia Strepponi (Mirella Martinazzoli) che tenta in tutti i modi di maritare la ‘scornosa’ figlia Rosina (Letizia Cecchinato); c’è Raffaele (Andrea Pizzi), dilettante appassionato di arte drammatica, pronto ad interpretare Otello; c’è Errico Patacca (Altero Manoni), maestro di musica che “forse era meglio che mi mettevo a fare lo zampognaro”; c’è il Maggiore (Pasquale De Riso), messo a riposo dall’esercito per essere caduto ripetutamente da cavallo e... dal letto; c’è Luigi De Vita (Franco Schiavone), giornalista scrittore di novelle per poche lire; c’è Michelino (Giovanni Cecchinato), amico di Ciccillo e, suo malgrado,… pazzo per la lirica; ci sono Carlo Sanguetta (Gaudenzio Salari) e la sua cameriera (Elena Sanvittore), che gestiscono una scapestrata pensione; c’è Bettina (Donatella Pallavicini), cameriera di un villino nel quale ne accadranno di tutti i colori; c’è il cameriere del caffè alla Torretta (Andrea Corti) dove si apre una commedia che è davvero un capolavoro. Assistendo allo spettacolo, ciascuno si accorgerà di poter ridere di se stesso, molto spesso inconsapevole portatore di stranezze. E, uscendo, ogni spettatore dirà, ripetendo a memoria le parole di Felice : “I pazzi sono ovunque. E’ pieno il mondo. E, pensandoci bene, in fondo in fondo, lo sono pure io. Modestamente”.
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